La Galleria Wunderkammern
La Galleria Wunderkammern è ubicata in via Ausonio 1A, vicino alla fermata della metropolitana di Sant’Agostino.
La galleria è stata fondata da Franco e Giuseppe Ottavianelli e Afra Zucchi. Nel 2008 inaugura la sede a Roma e nel 2016 la seconda sede a Milano – sviluppata in due grandi stanze soppalcate. La galleria ha l’obiettivo di creare un ambiente stimolante per la sperimentazione, la discussione e lo sviluppo del lavoro di artisti sia affermati che emergenti in forte relazione con il pubblico. Dal 2010 la galleria Wunderkammern, inoltre, partecipa a fiere internazionali e organizza eventi paralleli al di fuori delle galleria con la finalità di promuovere i suoi artisti. L’arte che viene esposta in galleria solitamente è legata all’arte pubblica e ai temi del paradosso, del convenzionale, del privato e dello spazio pubblico. Attualmente i tre direttori della galleria sono Dorothy de Rubeis, Giuseppe Ottavianelli e Giuseppe Pizzuto.
La personale “Latitude” di David de la Mano
Alla galleria Wunderkammern fino al 21 gennaio sarà presente la personale dell’artista spagnolo David de la Mano.
David de la Mano nasce a Salamanca nel 1975 e si forma prima all’Università di Salamanca e in seguito in quella di Valencia dove consegue un dottorato sull’Arte Pubblica. Inizia la sua carriera nei primi anni ’90 creando progetti di Land Art, installazioni e sculture nello spazio pubblico e, dal 2008, inizia ad eseguire anche dei dipinti murali che l’hanno reso uno dei più importanti esponenti del movimento dell’Urban Art.
David de la Mano si esprime attraverso diverse tecniche artistiche: colori acrilici, inchiostro, collage e acquarelli.
Principalmente crea opere poetiche che simboleggiano la condizione dell’umanità in cui le figure rappresentate si uniscono in modo ripetitivo e gli individui, guidati dai loro sogni, ambizioni e conflitti interiori, diventano la massa e viceversa.
Il tema della latitudine
Per questa personale l’artista espone diverse tele dipinte con colori acrilici sulle quali riflette riguardo il tema di latitudine come termine geografico e come situazione del corpo. I personaggi dei dipinti – mossi da un destino comune – raccontano storie di viaggio, di odissee, esili, traversate e migrazioni collettive… temi che in questo periodo storico sono molto attuali.
L’uomo è sempre al centro dei suoi dipinti. La latitudine, in questi dipinti, non è un punto specifico ma è un punto indeterminato tra origine e destinazione, tra l’azione attiva e il subire passivo.
Le opere sono caratterizzate da uno stile minimale e dall’uso monocromatico del nero. Per David de la mano il nero è un colore “problematico” e con molti significati, non da nessun senso di bellezza e felicità. Questo secondo lui è molto importate soprattutto per quanto riguarda l’Urban Art perché l’arte deve essere una voce critica, non di bellezza, per chi osserva.
Credits
Foto di Elena Degregorio