La Galleria Ponte Rosso
La Ponte Rosso, prima di diventare un’importante galleria di Milano, nasce nel 1955 come casa editrice fondata da Orlando Consonni. La casa editrice aveva l’intento di promuovere la conoscenza della pittura figurativa italiana contemporanea.
Nel 1973 sotto la direzione di Nanda e Orlando Consonni viene aperta l’attuale Galleria Ponte Rosso in via Brera 2, nel rinomato quartiere artistico milanese. I fondatori volevano, attraverso la loro galleria, rimettere in luce le personalità, i valori e i percorsi che hanno segnato lo svolgimento della pittura figurativa dal primo Novecento ad oggi nell’area territoriale lombardo-veneta.
Dalla sua apertura ad oggi la galleria ha pubblicato più di 200 cataloghi di mostre personali, collettive, tematiche senza contare le pubblicazioni monografiche.
Dal 1995 la galleria è diventata promotrice del “Premio Carlo Dalla Zorza” intitolato alla memoria del pittore veneziano Carlo Dalla Zorza. Il premio biennale ha la finalità di aiutare i giovani artisti.
La mostra tematica “Il racconto d’inverno”
Dal 26 gennaio al 4 marzo la galleria ospita la mostra tematica “Il racconto d’inverno”.
2010
Le opere esposte realizzate da artisti italiani del Novecento e contemporanei sono circa cinquanta. Le opere, anche se realizzate da artisti differenti, hanno in comune la riflessione sul tema invernale, quel momento dell’anno maggiormente riflessivo che ci porta a creare delle aspettative da realizzare quando si risveglierà la natura. Gli artisti hanno riproposto in pittura le emozioni di questa particolare stagione attraverso luci rarefatte, colori smorzati, bianchi e grigi.
1968
2006
I paesaggi innevati rappresentati sono sia naturali che urbani. La protagonista di alcuni dipinti è Milano ed è possibile riconoscere nitidamente alcuni suoi scorci. La neve ha il potere di cambiare le sembianze del paesaggio e ne accentua la luminosità.
1965
2015
Interessante dal punto di vista estetico ed espressivo è il colore bianco in quanto si propone in un’infinità di modulazioni.
2014
Credits
Foto di Elena Degregorio