La Galleria Giovanni Bonelli
Situata in via Porro Lambertenghi 6, nel quartiere Isola a nord di Milano, la Galleria Giovanni Bonelli ha preso il posto da pochi anni di un locale noto per i concerti di musica live. Conta infatti un’unica sala espositiva ma di ben 300 mq. Giovanni Bonelli, oltre ad essere il proprietario della sua omonima nuova galleria milanese, può vantare una decennale esperienza nella sua galleria Bonelli LAB di Canneto sull’Oglio in provincia di Mantova.
La personale di Angelo Filomeno
Le tredici opere realizzate tra il 2014 e il 2015, un dittico e dodici grandi tele di formato omogeneo (cm 100×200), che ho potuto ammirare in questa galleria sono dell’artista italiano Angelo Filomeno.
Angelo Filomeno nasce a Ostuni (BR) nel 1963 e si forma all’Accademia delle Belle Arti di Lecce. Dal 1992 risiede a New York. La sua tecnica artistica, il ricamo, è molto particolare e trova le radici nella sua infanzia in quanto sua mamma era un sarta. Prima di utilizzare il ricamo come vera e propria tecnica artistica sviluppa la pratica del cucito durante il suo lavoro di sartoria teatrale in alcuni famosi teatri italiani. Prima del 2000, anno in cui capisce che il ricamo è la sua tecnica d’espressione preferita, sperimenta anche la scultura in bronzo, la fotografia e il video.
Filomeno raffigura sulle tele, con il ricamo, dei soggetti alquanto inquietanti come teschi, scarafaggi, insetti e scheletri. Le sue opere però non mettono a disagio lo spettatore perché grazie alla bellezza dei ricami risultano incredibilmente eleganti, nonostante i soggetti di morte e paure.
Sulle tele inoltre cuce anche alcune sete raffinate e pezzi di lino grezzo che riflettono la luce in modo differente. Dall’unione delle sete, del lino e dagli intrecci ricamati nascono delle narrazioni. Le strisce orizzontali di tessuto tendono all’astrazione ma fanno anche da contesto alle figure macabre al loro interno. In alcune opere Filomeno applica, sempre attraverso il ricamo, alcuni cristalli Swarovski.
L’artista rappresenta soprattutto soggetti macabri perché fa riferimento ad alcuni eventi personali traumatici in quanto ha perso entrambi i genitori quando era ancora molto giovane.
I maestri di Angelo Filomeno
I suoi riferimenti figurativi risiedono principalmente nel Nord Europa, soprattutto negli artisti Bosch e Durer, ma anche nelle mitologie giapponesi e nelle maschere tribali africane. Si sente particolarmente vicino a Durer perché secondo lui esiste molta affinità tra l’incisione e il ricamo. Per creare le sue tele l’artista utilizza sempre una macchina per cucire Singer a zig zag.
I prezzi delle sue opere, se siete interessati, vanno dai 7 mila ai 31 mila euro.
Credits
Foto di Elena Degregorio